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martedì 12 maggio 2015

Trail Vipava valley

Finalmente il gran giorno è arrivato!
Settimana sfortunata che mi vede correre dal fisioterapista per un problema alla schiena venerdì (vai tu a spostare i mobili...!) ma che risolve il problema per il meglio.
Si preannuncia una gran partecipazione per questa prima edizione di una gara nella valle del Vipava, con protagonista il monte Nanos e le meravigliose colline intorno.
Partiamo da Basovizza alle 7 e nella conta, tra gli iscritti alla 25 km siamo: Andrea M., Andrea S., Elena, Giuliana, Maurizio, Nadia, Paola e  Stefano; sul posto ci sono già Enzo, Federico B. e Federico C. per la 50 km e Fulvio per la 25. Grande assenza quella di Bobo, che purtroppo, causa un brutto incidente, resta a casa: Bobo, ci sei mancato :(    guarisci presto!!!
Arriviamo al campeggio e si respira un clima di festa, ritiriamo i pacchi gara e aspettiamo la partenza (ore 10) chiacchierando e interrogandoci soprattutto sull'incognita meteo...
Come spesso accade mi porto dietro più bagaglio del necessario (il mio "Anziano Istruttore" dice che: meglio avere tutto e non usare niente, che il contrario!) ma durante il percorso invidio le ragazze che corrono solo con il marsupio o la borraccia.
Memore della rapida mutevolezza del meteo in montagna constatata un mese fa, non voglio rischiare e mi porto dietro una bella zavorra: chiamiamo allenamento pure quello!
Partiamo in leggera discesa e il gruppo si sgrana prima di incontrare la prima salita: utilizzo subito i bastoncini, che mi aiuteranno molto.
Tratto scorrevole e nel sottobosco, che ci protegge dal sole che inizia a scottare.
Fa caldo e al primo ristoro un pò bevo, poi  mi verso l'acqua in testa; breve tratto di asfalto e si comincia a salire davvero. Quando usciamo dal sottobosco iniziamo a salire sul fianco esposto del Nanos: il panorama è mozzafiato, a sinistra il pendio sale ripido e il prato ondeggia mosso dal vento.
A destra invece c'è il salto, il vuoto e la valle pianeggiante si estende fino alle colline un pò  più in là.
La sensazione è quella di essere su una terrazza panoramica: il colore dominante è il verde, in tutte le sue sfumature, e l'azzurro del cielo sopra le nostre teste. L'ampiezza e la bellezza di questi posti mi lasciano sempre incantata!
Scorro con lo sguardo i concorrenti prima di me: siamo un colorato serpente che si arrampica verso la cima; grazie ai bastoncini riesco a mantenere un buon ritmo di ascesa, abbastanza costante.
Quando arrivo alla sommità ho la sensazione di non poter fare un passo di più, ma per fortuna c'è il terzo ristoro, bevo molto e mi incammino verso la discesa. Qui le gambe recuperano un po' e riesco a ricaricare le batterie mangiando qualcosa.
Se la prima parte, la risalita, è la parte più bella e panoramica, dopo il giro di boa la caratteristica risiede nel divertimento delle discese. In marzo avevamo saltellato in giù nella chiazze di neve, ora tutto si è sciolto e apprezzo la velocità incrementata dalla forza di gravità :P
Ad interrompere la monotonia della discesa ci pensa qualche variazione di pendenza e un lungo tratto pianeggiante nel sottobosco. Dopo aver avuto nel mirino per tutta la gara, a distanza più  o meno ravvicinata,  la maglietta azzurra di Andrea S., sulla carrareccia bianca poco prima di Abram lo raggiungo. Mi conferma i km percorsi (il mio garmin si è spento e non ha registrato un pezzo dell'itinerario). Poco prima di arrivare nel piccolo centro abitato  vedo Fulvio fermo a lato della strada; gli chiedo come sta e se ha bisogno di qualcosa: dice di no, sono di nuovo i crampi a rallentarlo, che peccato!
Ora si inizia a scendere di quota rapidamente, dapprima per un sentiero nel bosco, caratterizzato da grosse pietre bianche che spuntano nell'argilla rossa e l'appoggio cerca  il morbido atterraggio tra una roccia e l'altra. A scendere sembra quasi un balletto, con le braccia a controbilanciare i movimenti ed i repentini cambi di direzione, e sento dei principi di crampi pure io ai polpacci.
Gli ultimi chilometri sono decisamente i peggiori: basti dire che piuttosto che scendere di là, preferirei farmi un'altra salita al rifugio! :O
Si tratta di una discesa ripida, su un fondo completamente sassoso, caratterizzato da grandi pietre mobili che ingannano l'appoggio. Gambe e caviglie sono stanche e temo veramente di farmi male; tra l'altro devo trovare una soluzione per le ultraraptor, che si rivelano leggermente grandi e sento il piede instabile in discesa!
Finalmente sentiamo la voce dello speaker in lontananza, ormai manca davvero poco: finisco la gara con Andrea, che emozione: c'è suo figlio a fargli le foto poco prima del gonfiabile e corre un tratto con noi.
Arrivo stanca e un pò stordita, mi trovo all'arrivo Federico... qualcosa non torna! non può avere già finito la 50Km! Purtroppo la sua avventura è finita al settimo km, per una storta alla caviglia :(
All'arrivo trovo già stufi di aspettare Maurizio (che  si sta allenando alla grande per una gara davvero tosta e verrà premiato 3° di categoria) e Andrea M. (che per non correre da sei mesi ha fatto proprio una bella prestazione!)
Doccia calda rigenerante, quindi stesa a capire chi sono e rilassare la schiena sul prato davanti all'arrivo, per aspettare il traguardo di Giuliana, Nadia (premiata terza di categoria anche lei!), Elena, Paola, Stefano.
Pranziamo chiacchierando, le ore trascorrono piacevoli tra gli aneddoti e le impressioni della giornata; arriva anche Enzo, dei tre iscritti alla 50 l'unico che sia riuscito a chiuderla, col sorriso sulle labbra che lo contraddistingue sempre! :D
Visti i ritiri e gli incidenti lungo il percorso (anche Federico C. abbandona a poca distanza dal 50mo), siamo contenti di essere più o meno incolumi (nulla di serio per fortuna!): si è trattato di una bella giornata di festa, montagna e sport, e siamo tutti desiderosi di rivivere presto queste "endorfiniche sensazioni"! :D

Grazie a Debora e Giuliana per le foto e ad Andrea per il file con la traccia

6 commenti:

  1. Risposte
    1. Si Michele, davvero una giornata da incorniciare! :D

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  2. Posti incantevoli per una, mi dicono, riuscitissima manifestazione! Tracce e sentieri del Carso sloveno che ho conosciuto e che mi auguro di ritornare a calpestare quanto prima. BRAVA Vale ad arrivare sulla vetta del "Naso"...complimenti davvero !

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    1. Bella manifestazione davvero! ...da mettere in calendario per il prossimo anno ;)

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